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Pochi giorni fa sono stata a vedere uno spettacolo di Burlesque. Erotico-ironica, si legge nella definizione di quest’arte, e per quanto avessi vagamente idea di cosa potesse significare, volevo vederlo con i miei occhi.

La tradizione di questo genere di spettacolo inizia verso il XIX secolo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Per divertire i ceti sociali meno abbienti, gli spettacoli di Burlesque mettevano in scena numeri di ballo che facevano il verso alle abitudini dei ricchi, senza tralasciare un pizzico di nudità femminile (ovviamente coerente con l’epoca) che garantiva come sempre una nutrita affluenza di pubblico.

Il successo di questo genere di performance dilagava sempre di più. Incredibilmente, tra gli show più famosi ci fu The Black Crook, con ballerine che si esibivano in abiti succinti, messo in scena da una compagnia inglese gestita proprio da una donna, Lydia Thompson.

A infiammare l’opinione pubblica contribuì di certo anche questo nuovo ruolo femminile all’interno dello scenario sociale: la scoperta che a governare quel corpo sinuoso fosse il cervello, il pensiero, l’intelligenza della vagina.

Infatti, che qualcosa si stesse smuovendo nella considerazione delle donne, oltre a Lydia Thompson, lo dimostrò anche Mae West con la sua personalità decisamente all’avanguardia: scrittrice, produttrice, attrice, fece della sua femminilità la base del suo successo, raggiunto grazie al coraggio di esibirsi con testi sagaci e battute a sfondo sessuale (cose che, tra l’altro le fecero passare qualche giorno in prigione nel 1927).

Oggi il Burlesque ha ovviamente tutt’altro impatto rispetto al passato. Rimane sempre intriso di quell’atmosfera libertina, sexy e femminile fatta di guanti, corpetti, guêpière, reggicalze, pizzi, brillantini, piume, turbanti, e per finire tanga e copricapezzoli, pronti a rendere lo spettacolo ancora più scenografico, condito con una sognante ironia kitsch.

Ogni performance sembra essere l’essenza della femminilità ammiccante, che celebra il corpo tanto ideologicamente martoriato delle donne e la sua libertà.

Le donne hanno vinto la libertà di sentirsi libere di fare ciò che vogliono. Non importa se indossano un tacco 12 a spillo per piacere ad un uomo, per sovrastarlo o per far invidia a un’altra donna.

E’ questa la vera celebrazione della donna: la sua libertà nell’assenza completa di giudizio sociale.

 

Fonti e approfondimento: http://www.burlesque.it/

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