Come due alte figure della storia del pensiero cattolico parlano della donna, della sua creazione, della sua rilevanza, della sua funzione, del peccato originale, leggendo i testi sacri della religione cattolica e volendo definire il pensiero retto, la dottrina religiosa? Queste considerazioni sono alla base della dottrina cattolica e tutt’oggi considerate valide secondo l’ortodossia religiosa.
Agostino d’Ippona (il Sant’Agostino delle Confessioni), citazioni da “La Genesi alla lettera”, composta tra il 401 e il 414 d.C.
- “Ora, se la donna non fu fatta per essere d’aiuto all’uomo al fine di generare figli, per aiutarlo a fare cos’altro fu creata? Nell’ipotesi che fosse stata creata per coltivare la terra insieme con lui, non esisteva ancora il lavoro che esigeva l’aiuto di un altro e, se ce ne fosse stato bisogno, sarebbe stato migliore l’aiuto di un maschio. Lo stesso potrebbe dirsi del conforto, se per caso [Adamo] si fosse tediato di solitudine. Quanto più conveniente sarebbe stato che, per vivere e conversare insieme, abitassero sotto lo stesso tetto due amici anziché un uomo e una donna.”
- “Nessuno certamente dirà che Dio avrebbe potuto creare con la costola dell’uomo soltanto una donna e non anche un uomo, se lo avesse voluto. Non vedo, per conseguenza, in qual senso la donna fu creata come aiuto all’uomo, se si toglie il motivo di generare figli.”
- “Per quale altro motivo perciò Dio procurò all’uomo un aiuto ne sesso femminile simile a lui, se non perché la natura femminile aiutasse, come una terra fertile, l’uomo nel procreare il genere umano?”
- “Non poteva forse Dio togliere proprio la carne per formare con essa la donna, traendola cioè dall’elemento più corrispondente alla debolezza del suo sesso?”
- “Uno di questi eventi prodigiosi potrebbe essere quello della creazione della donna tratta dal fianco dell’uomo […] la quale per mezzo di lui fu rafforzata, come se fosse stata consolidata per mezzo dell’osso di lui, mentre egli, al contrario, venne a trovarsi indebolito a causa di lei poiché al posto della costola non gli fu sostituita un’altra costola ma della carne.”
- “Poiché non dobbiamo credere che [la donna] anche prima del peccato fosse stata creata in modo da non essere sottomessa a suo marito e da non volgersi verso di lui per servirlo.”
- “Dice infatti [L’ Apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi, versetto 11, 7.]: L’uomo non ha bisogno di coprirsi il capo, perché è immagine e gloria di Dio; la donna è invece gloria dell’uomo, non nel senso che lo spirito della donna non possa ricevere la stessa immagine, poiché l’Apostolo, riguardo questa grazia, dice che noi non siamo né maschi né femmine, ma forse nel senso che la donna non aveva ancora ricevuto questa prerogativa che si ottiene con la conoscenza di Dio e che avrebbe ricevuta un po’ alla volta sotto la guida e l’insegnamento dell’uomo.”
- Adamo mangiò il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, poiché “Dopo che sua moglie, essendo stata ingannata, ebbe mangiato del frutto e ne ebbe dato a lui perché ne mangiassero insieme, egli non volle contristarla, perché pensava che senza il suo conforto ella potesse struggersi di dolore se si fosse sentita estraniata dal suo cuore e finisse per morire a causa di quella discordanza. […] Fu vittima [Adamo] d’una specie di benevolenza che è propria dell’amicizia, a causa della quale molto spesso si offende Dio per evitare di rendersi nemico un amico.”
Tommaso d’Aquino, santo e Dottore della Chiesa. Citazioni da Somma Teologica, composta nel periodo tra il 1265 e 1274.
- “Dice il Filosofo che la femmina è un maschio mancato.” (il “Filosofo” è Aristotele)
- “Era necessario che in aiuto dell’uomo, come dice la Scrittura, fosse creata la donna: e questo, non perché gli fosse d’aiuto in qualche altra funzione […], poiché per qualsiasi altra funzione l’uomo può essere aiutato meglio da un altro uomo che dalla donna, ma per cooperare alla generazione.”
- “Rispetto alla natura particolare la donna è un essere difettoso e manchevole. Infatti la virtù attiva racchiusa nel seme del maschio tende a produrre un essere perfetto, simile a sé, di sesso maschile. Il fatto che ne derivi una femmina può dipendere dalla debolezza della virtù attiva, o di una indisposizione della materia, o da una trasmutazione causata dal di fuori, p. es., dai venti australi che sono umidi, come dice il Filosofo. Rispetto invece alla natura nella sua universalità, la femmina non è un essere mancato, ma è espressamente voluto in ordine alla generazione.”
- “[…] il maschio e la femmina si uniscono nella specie umana non solo per la necessità di generare, come negli altri animali, ma anche per la vita domestica, nella quale l’uomo e la donna hanno funzioni distinte, e in cui l’uomo è a capo della donna. Perciò questa fu giustamente tratta dall’uomo. Come dal suo principio.”
- “Era conveniente che la donna fosse formata con la costola dell’uomo primo per indicare che tra l’uomo e la donna deve esserci un vincolo d’amore. D’altra parte la donna «non deve dominare sull’uomo» e per questo non fu formata dalla testa. Né deve essere disprezzata dall’uomo come una schiava, perciò non fu formata dai piedi.”
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